sabato 13 agosto 2011

Il problema è il traffico? La soluzione

E dunque applichiamo la psicologia a questo mostro di Loch Ness chiamato "traffico". Come possiamo fare per salvare le nostre vite e quelle dei nostri cari, come possiamo "prevenire" la "malattia" più nefasta del nostro tempo?
Politici, amministratori, pubblicitari (questi ultimi che stimo immensamente per il lavoro che fanno in altri campi) anche, devono capire che l'uomo non è un analizzatore di frasi che gli mettiamo a disposizione, del tipo "non fumare perchè fa male", "guida piano e riposati ogni tre ore", o "stiamo ammazzando il pianeta con l'inquinamento, usa la bici o i piedi".
No, non funziona così, e forse qualcuno l'aveva già cominciato a fiutare anche prima delle mega analisi europee proposte dal CAST (cast-eu.org).
L'uomo non è un essere col quale ci puoi parlare per fargli cambiare un'abitudine (sto estremizzando ovviamente, la psicoterapia si basa proprio sul dialogo e la retorica), perchè ogni piccolo gesto, dall'ancheggiare di alcune donne e dal rimbalzare le spalle di alcuni maschi quando si cammina, fino all'abuso dell'automobile o all'allacciare il casco come un cappello nel vecchio West, è un comportamento che si inserisce nell'immagine di sè che si vuole dare in pubblico, nell'autostima, nell'identità, nel desiderio di conservare i rapporti con la propria fidanzato o il proprio marito, che ha sempre componenti morali (si dice che le abitudini hanno sempre una componente morale, scomodando Berger e Luckman).
Se sul pacchetto di sigarette c'è scritto "il fumo provoca impotenza", il fumatore risponderà chiedendo "mi puoi dare quelle con la scritta il fumo provoca il cancro?" e poco altro sarà cambiato.
Lo stesso fumatore però, appena dopo l'ennesima pubblicità progresso del Consiglio dei Ministri, si mette a cercare su internet col suo nuovo ipad un last minute per non rimanere senza vacanze di ferragosto, chiedendo un prestito in banca.
Cerco di essere più chiaro: l'uomo si nutre della desiderabilità sociale, trova se stesso nella carrozzeria di un'auto luccicante, nel design di un ipad, nella velocità, nel gel nei capelli, nella proiezione futura di un racconto di vacanza eccezionale. Tutte cose che qualsiasi bravo pubblicitario (e da qui la mia stima per la categoria) sa!
Dunque la soluzione? Non sono ancora riuscito a spiegarmi? Ormai dovrebbe essere chiaro!

Antonio Consiglio, psicologo e psicologo del traffico.
http://www.menteinterattiva.it

martedì 15 febbraio 2011

E' possibile controllare l'eiaculazione?

Eiaculatori precoci, o controllatori dell'orgasmo o dell'eiaculazione, tutti i maschi della nostra società sembrano essere ossessionati da una visione tempistica del sesso.

La libido, la vita, l'istinto primordiale dell'accoppiamento, lo spermatozoo cerca di compiere il suo percorso senza sosta che lo porta dai tubuli seminiferi dell'homo erectus fino alla punta dell'uretra del Dr. Rossi e si sente dire "aspetta, ora non puoi, non potresti fare più tardi?". Boia. Millenni di astuzie riproduttive per sentirsi dire che non è così che deve andare.

Un attimo.

Stiamo parlando dell'eiaculazione, non dell'amore o dello scambio del piacere, dell'intimità o della sublime danza della sensualità.

Le due cose possono andare insieme? Si, ma non si parlerà di poesia se invito la mia amata ad un incontro di boxe. Allo stesso modo non si riuscirà ad ottenere il sublime incontro dei corpi se si porta l'amata su un circuito di formula uno e non in un letto caldo.

E' possibile controllare l'eiaculazione? Si, ma non vi lasci ingannare il verbo "controllare". Non c'è da controllare il tubo del gas, non c'è da controllare l'olio del motore, non c'è da controllare le scadenze delle bollette. Se andate a letto e portate con voi la cassetta degli attrezzi dell'idraulico finirete per controllare i vostri sfinteri, se invece portare con voi un libro di poesie finirete per declamare i versi del vostro amore e della vostra passione.